Il drago: mito o realtà?

Nell’immaginario collettivo i draghi sono sempre state creature affascinanti; nel bene o nel male hanno influenzato storie fantastiche, miti, leggende e persino film hollywoodiani. In passato col termine drago, dal latino draco derivato a sua volta dal greco drakon (il suo verbo si traduce come “guardare, fissare lo sguardo” per indicare l’acuta vista) ci si riferiva a enormi esseri insolitamente potenti, di figura rettile e con varianti fisiche diverse in base al luogo in cui venivano raffigurati. Alcuni draghi erano alati (si pensi, come esempio, a quelli aggiogati al carro della dea greca Demetra); altri non volavano ma potevano strisciare nelle cavità terrestri; alcuni eruttavano fuoco (come Tifone); altri ancora vivevano stabilmente nel mare (si pensi a Scilla). Insomma, un’enorme enciclopedia mitologica ci riporta indietro nel passato e, a partire dallo stesso Aristotele sino a Plinio il Vecchio, chi fosse interessato agli elementi leggendari di questo enorme essere non avrà che l’imbarazzo della scelta per esaudire le proprie curiosità.

In questo articolo tratteremo, invece, il ruolo del Drago come essere superiore.

Oltre la quinta dimensione, più precisamente dalla sesta, ci si può connettere con l’energia del Drago, inteso come Essere di Luce; i Draghi sono quindi portatori nelle dimensioni superiori del “Fuoco Cosmico”, a volte sono infatti definiti anche Angeli di Fuoco. Più propriamente a quale “fuoco” ci stiamo riferendo, qui? Si tratta di un’energia elementale molto semplice e potente che mantiene in posizione la matrice olografica. I Draghi, dunque, sono stati i primi portatori di Energia Cosmica e sono stati i nostri “antenati”. Essendo essi stessi l’espressione del fuoco cosmico, lo hanno respirato e indirizzato. È questo l’aspetto essenziale del loro ruolo primario ed è ciò che vogliamo conoscere per nostro beneficio.

Quando vivi nella paura, ad esempio, l’energia del Drago (il suo fuoco) si posiziona nel tuo lato oscuro e può emergere in modo distruttivo attraverso “esplosioni” di fuoco negative. Facciamo un’associazione, a riguardo, per comprendere meglio il punto. Su vasta scala (mondiale o nazionale) quando gli esseri umani vanno in guerra si “lanciano fuoco” gli uni sugli altri sotto forma di armi, uccisioni di massa o con tutto ciò che un governo decide di adottare per annientare il nemico. Se però decidiamo di ragionare su una scala più intima, il medesimo “fuoco” che alimenta guerre nazionali può ardere dentro di noi e non permetterci di evolvere. Dovresti sempre chiederti, a livello personale, se la tua paura o la tua rabbia ti spingono a “esplodere” contro qualcuno; se la risposta è affermativa, sarebbe opportuno farti un esame di coscienza e iniziare ad apporre i dovuti cambiamenti in merito. Come? Attraverso la consapevolezza che noi siamo Uno - la dualità è un concetto che manifestiamo solo in questa dimensione non ancora evoluta – e possiamo imparare a dirigere (o, appunto, indirizzare) il Fuoco del Drago con la coscienza, utilizzando questo potere non per esplodere o scagliare fuoco contro altri ma per manifestare e creare il bene secondo il piano divino superiore.

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È questo l’unico modo in cui l’energia del Drago desidera entrare in contatto con noi esseri umani!

Facendo un parallelo con la gerarchia celeste, il primo ordine composto dai Serafini ci mostra quanto sinora detto. I Serafini sono anche detti “Ardenti” o, appunto, “Draghi”: regolano i movimenti celesti con la responsabilità di gestire l’universo infinito. Si dice che i Serafini siano fatti di amore, luce e fuoco e questa fornace (che ci riconduce al fuoco del drago) è solamente un luogo dedicato ad ardere Amore infinito.

Se, attraverso un esame introspettivo onesto, ti rendi conto di mancare o di esserti indebolito di questo Amore (universale, cosmico, basato sul principio divino) allora sarebbe buono invocare il Fuoco del Drago affinché si risvegli in te questa luce e questo amore. Basti pensare che alcuni esseri umani con importanti compiti sulla Terra li hanno addirittura come guide spirituali!

In che modo pratico puoi, dunque, invocare questa protezione e guida?

Un modo semplice, diretto e immediato può essere quello di consacrare una statuetta di drago (che diventerà il tuo guardiano) affinché protegga la tua casa e i suoi abitanti. Si dovrà tener presente che la consacrazione, affinché sia completa, necessita di tutti e quattro gli elementi: l’aria (attraverso l’incenso), il fuoco (attraverso una candela), l’acqua, la terra (attraverso il sale).

Dopo aver scelto un nome proprio da attribuire al tuo futuro guardiano, e dopo aver posizionato il drago su un piccolo altare, procederai con le formule di rito (una per ogni elemento, seguendo l’ordine indicato):

- ARIA: diffondi l’incenso intorno al drago e pronuncia la formula rituale: “NOME DEL DRAGO, io ti consacro con l’energia dell’aria come Guardiano di questa casa e degli abitanti che ci vivono”.

- FUOCO: passa una candela accesa attorno al drago e pronuncia la formula rituale: “NOME DEL DRAGO, io ti consacro con l’energia del fuoco come Guardiano di questa casa e degli abitanti che ci vivono”.

- ACQUA: tocca con un po' di acqua il drago e pronuncia la formula rituale: “NOME DEL DRAGO, io ti consacro con l’energia dell’acqua come Guardiano di questa casa e degli abitanti che ci vivono”.

- TERRA: getta un po' di sale sul drago e pronuncia la formula rituale: “NOME DEL DRAGO, io ti consacro con l’energia della terra come Guardiano di questa casa e degli abitanti che ci vivono”.

Infine ringrazia il Guardiano per il compito che svolgerà nella tua casa.

La protezione del Guardiano potrebbe essere uno dei passi per ristabilire il collegamento col tuo divino ed eliminare la paura. Il fuoco dell’amore sarà indispensabile per la tua evoluzione!

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